ossidi di azoto no grazie!
COMUNICATO STAMPA
NO2? NO GRAZIE!
Che aria tira…a Segrate…
Invisibili, silenziosi, pervadono l’aria che respiriamo, particelle inquinanti di cui sentiamo parlare da tempo, responsabili di patologie che colpiscono a ogni età.
Sono le famose polveri sottili PM2,5 o PM10, note agli Enti e Amministrazioni, che tentano di limitare le emissioni nei centri urbani. Come il biossido di azoto (NO2), emesso soprattutto dai mezzi di trasporto, anche a Segrate. Per riconoscerlo e misurarlo, il Gas Segrate, (Gruppo di Acquisto Solidale), Fiab Segrate Ciclabile e l’associazione Cittadini per l’Aria di Milano, hanno svolto una indagine da poco conclusa, che ha dato risultati sorprendenti.
Rilevatori al lavoro
A cavallo dei mesi di febbraio e marzo 2020, i volontari del GAS hanno installato, 40 rilevatori in altrettanti punti strategici di Segrate che hanno misurato le quantità di NO2 presenti nell’aria. Nonostante il periodo di lock-down, quando traffico e attività si sono ridotte, in alcune aree la concentrazione ha superato la soglia critica: via San Rocco, dove si affaccia la scuola Leopardi e a Milano2, la via Fratelli Cervi che porta all’ospedale San Raffaele.
Il biossido di azoto, cos’è?
E’ un gas tossico prodotto dai processi di combustione ad alta temperatura, tra cui i motori diesel, irritante per le mucose e responsabile di patologie a carico dell’apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni).
In Europa si è rilevato che il 70 % è dovuto a emissioni di veicoli diesel, il 20 per cento al riscaldamento, il 10 per cento ad attività industriali.
Le conseguenze peggiori le subiscono le persone anziane, nei bambini i danni iniziano già nel periodo di gravidanza. Studi epidemiologici evidenziano anche, specialmente nei piccoli che inalano aria inquinata con NO2, ridotta capacità cognitiva, di linguaggio e danni al sistema polmonare (ce lo confermano anche i nostri pediatri).
Che fare?
Poiché, dicono i ricercatori, il biossido di azoto si ferma proprio dove viene prodotto, per bloccarlo non resta che intervenire soprattutto sul traffico. Test eseguiti in città come Reggio Emilia, in quartieri dove si concentrano gli istituti scolastici, hanno dimostrato che le emissioni si riducono portando a scuola i bambini in bicicletta invece che in auto (iniziativa partita anche da noi) e chiudendo il traffico sulle stesse strade, nelle ore di ingresso e uscita degli scolari.
Anche per Segrate auspichiamo un’aria futura più pulita. NO2? NO GRAZIE!